Illuminare un ambiente a partire dalla forma delle aperture per cui entra la luce naturale. Scomporre, replicare, ricomporre le forme attraverso la luce artificiale.
Stimolare una nuova percezione dello spazio. Il progetto si sviluppa a partire dalle grandi finestre presenti nella camerata della ex caserma e mette in relazione l'illuminazione naturale con quella artificiale prevedendo un'evoluzione costante durante l'arco della giornata.


Le finestre di luce create aprono lo spazio, lo ridefiniscono e ne modificano la percezione.
Le figure sono una per ciascuna posizione in cui si trovavano i letti della camerata. Diventano così anche la finestra personale di chi ha vissuto temporaneamente quella stanza, la sua personale apertura immaginaria verso il mondo esterno.
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