Sono nato sul Lago di Garda e l’acqua è sempre stata per me un elemento molto importante. Nella vita lavoro con la luce. Nello spettacolo mi definiscono Lighting designer, nelle mostre artista visivo o Light artist, mia figlia “Luciaio”. Ed è la definizione in cui mi ritrovo di più, perché fa pensare a qualcuno che fa sempre esperimenti, che crea artigianalmente con le proprie mani. Ho un passato da musicista e una formazione trascorsa tra il Dams di Bologna e il Teatro dell’Acqua dei fratelli Cesare e Daniele Lievi, dove ho capito l’importanza del teatro mettendomi alla prova in tutti i ruoli: dalle luci ai suoni, dall’attore al musicista fino allo scenografo. Qui ho conosciuto Gigi Saccomandi, grande lighting designer, che più avanti ho avuto la fortuna di seguire come assistente. Sempre qui ho capito quale delle arti del teatro mi stava appassionando di più e quella che volevo approfondire. Così è nata una Tesi di laurea dal titolo eloquente: Il linguaggio della luce! A cui ha fatto seguito la pubblicazione del libro Luce in scena, primo testo storico e tecnico in italiano sulla materia.

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Nel 1999 nel Bosco delle Bertone, fra alberi, laghetti e radure nascevano le mie prime rudimentali installazioni luminose. Ne sono seguite molte altre che ora girano per importanti festival europei.
Ho iniziato a dedicarmi all’insegnamento e da un po’ di anni cerco di trasmettere la mia passione ai ragazzi più giovani tenendo corsi per tecnici o per gli scenografi dell’Accademia di Belle Arti in cui sono docente.
Attualmente creo e realizzo installazioni luminose, in cui cerco delle relazioni fra la luce e gli elementi primordiali, naturali e l’identità dell’essere umano e che sviluppo con tecniche di composizione tipicamente musicali. Ho la fortuna, infine, di collaborare con meravigliosi artisti, registi, musicisti, danzatori e attori in Festival e Teatri di grande prestigio.